Il punto in cui inizia una civiltà: prendersi del tempo per curare qulacun altro.

Il punto in cui inizia una civiltà: prendersi del tempo per curare qulacun altro.

“Uno studente chiese all’antropologa Margaret Mead quale riteneva fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così.

Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca.

Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.

Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto preciso in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo”.

 

Riporto questo articolo abbastanza noto, popolare nel Web, perchè in qualche modo riassume la grande e silenziosa motivazione che nel 2002 ha spinto i miei “giovani” passi verso questa direzione, aprendo da sola una struttura di servizi piccola ma autonoma.

Raggiungere l’obiettivo di aprire un ambulatorio nel mio paesino e mettere dei servizi utili alla gente, soprattutto alle persone (anziane e non) che non potevano muoversi e uscire autonomamente dal paese, è stato il primo grande passo CHE ANCOR OGGI PER E E’ IL PIU’ IMPORTANTE RAGGIUNTO. Nel 2002 non c’era ancora nulla in Bonate Sotto di simile e decisi di aprire.

Ora c’è molta gente che da lontano viene presso di Noi e lo devo anche alla collaborazione di questi ultimi anni di medici e terapisti che potete trovare in sede e soprattutto al Medico meraviglioso che dall’inizio è ancora il nostro direttore sanitario. Grazie per questo meraviglioso Viaggio.

 

Per la prima volta riporto e non scrivo.

Mangili Annamaria