-Riflessioni durante la lettura di “Verso una Nuova Medicina” di Roberto Gava-
La maggior parte delle malattie che oggi affliggono i Nostri Paesi benestanti sono conseguenza di uno scorretto approccio alla Vita.
Tutti noi amiamo la vita e desideriamo vivere nel migliore dei modi e il più a lungo possibile, ma pare che oggi pochi facciano qualcosa di concreto in tale direzione. Che sia rinunciare a una comodità, ascoltare nuovi punti di vista, informarsi.. “uscire dal coro”.
Molti dimostrano di amare la propria salute sono in teoria, dato che vivono e accettano comodità che possono portare a conseguire risultati esattamente opposti.
Perché?
Non sappiamo più quale sia il senso profondo di ogni nostra azione. Non sappiamo più distinguere le cose essenziali da quelle futili. Non sappiamo più distinguere se le idee che abbiamo in testa sono le nostre o quelle della massa, etc. Siamo giunti a questa confusione portati dai messaggi sociali che noi stessi abbiamo creato e/o lasciato circolare.
Tant’è che se qualcuno afferma qualcosa di diverso che ci chiede in qualche modo uscire dalla nostra “zona di confort” (zona comoda di idee e abitudini già assodate), viene ritenuto scomodo e/o pazzo. Ancor prima di essere ascoltato.
Stiamo perdendo la capacità di adattamento… chiediamo e vogliamo fare sempre le stesse cose pretendendo risultati diversi.
Cambiamo medico/terapista/specialista pensando di trovare una soluzione. E già qui compiamo un grande errore: deleghiamo la Nostra Salute quasi unicamente alla responsabilità di altri. Ma se questi altri ci dicono qualcosa di diverso da quello che ci “aspettiamo” di ascoltare, questo medico-terapista è visto come “incapace” o “visionario”.
Sarebbe meglio tornare a essere responsAbili delle Nostre scelte e decisioni; per Responsabili si intende “la capacità –abili- di rispondere –respons- delle Nostre Azioni” (respons-abili). Tutto ciò richiede un discreto sforzo di cambiamento di abitudini e di punti di vista, di maggior informazione, etc.
Spesso ci troviamo in un mondo talmente patologico che il “sano” rischia di essere considerato malato. Siamo pervasi da una grande superficialità e pare imperare il culto dell’apparire su quello dell’essere e il culto dell’avere su quello del dare. Valorizziamo troppo ciò che ci appaga al momento. Anche la medicina e l’aspettativa del paziente sembra essere contaminata da questo superficiale comportamento, perché la maggioranza dei trattamenti “richiesti” è di effetto temporaneo.
Non siamo più alla ricerca di cose nuove da troppo tempo ormai, continuiamo a fare sempre le stesse cose, a delegare la salute ai terapisti, a delegare le informazioni ai mass media, a delegare il procacciamento del cibo ai supermercati.. poco alla volta ci siamo trasformati in semplici consumatori. Siamo fatti per muoverci, il movimento è vita!, ma ci muoviamo sempre meno, e ci annoiamo.
E se ci annoiamo e puntiamo il dito all’esterno, non accorgendoci che ce ne solo altri tre della nostra stessa mano puntati verso di noi.
In questo momento di caos c’è chi si professa onnisciente e vende la propria teoria (chi olistica, chi puramente scientifica occidentale, chi religiosa, chi vegana, etc.) cercando di imporre la propria ideologia su quella degli altri.
Questo abuso della fiducia in sé stessi è un atteggiamento pericoloso e limitante, può portare addirittura alla perdita della razionalità.
NON ESISTONO MEDICINE e IDEOLOGIE migliori delle altre.
Essendo l’uomo complesso e fortemente UNICO, ogni approccio avrò un effetto personale, diverso e UTILE.
Sempre più ci stiamo accorgendo che l’uomo è qualcosa di più di un ammasso di cellule e se il medico vuole veramente guarirlo deve considerarlo nella sua globalità, come persona unica e irripetibile, ma affinché ciò avvenga è necessario un cambiamento radicale e la personalizzazione di ogni approccio sanitario.
Considerare l’uomo nella sua interezza e salvaguardare l’armonia tra corpo, mente e spirito è una bella provocazione di questi tempi e forse consiste nell’unica strada verso la salute.
C’è bisogno di un piccolo sacrificio, indispensabile in ogni cambiamento e in ogni processo di crescita. Un sacrificio per il medico, terapista, paziente e tutta la struttura sanitaria/igienica.
C’è bisogno che sia medico che terapista modifichino la propria visione di salute e malattia.
Concetti si salute e malattia.
L’uomo è in “salute” quando le sue tre componenti –corpo, mente e spirito- coesistono in “armonia di azione” e collaborano vicendevolmente al benessere delle altre due.
Da ciò consegue che lo stato di “malattia” è quello in cui si rompe questa armonia a causa di uno squilibrio che ha interessato principalmente una o più parti della persona.
Da questo si deduce che il medico non potrà mai dire di lavorare per la salute dell’uomo se non si prefigge il compito di riportare all’equilibrio tutte le componenti della persona, servendosi anche dell’eventuale collaborazione di altri terapeuti specializzati in qualche settore specifico.
Medico è colui che dispensa medicamenti.
Concetti di medicamenti e farmaco.
Per medicamenti si intende qualsiasi rimedio fisico, psichico, energetico o spirituale o qualsiasi azione, che in base all’esperienza, si rivela utile nel trattare la malattia provocando modificazioni funzionali.
Essi sono molto utili per trattare alcuni difetti metabolici, patologie potenzialmente regredibili, patologie asintomatiche, infine PREVENIRE! E la “Prevenzione” può essere considerata come la Vera Medicina.
Per farmaco si intende qualunque sostanza materiale capace, in rapporto alle sue caratteristiche chimiche e/o fisico-cimiche (e quindi per una proprietà dipendente dalla sua struttura) di provocare delle modificazioni funzionali.
I Farmaci sono molto Utili per patologie acute, gravi, settoriali, causate da traumi, ma anche sorte spontaneamente e non regredibili, o potenzialmente mortali.
Chi esercita la professione medica dovrebbe trasmettere un metodo, un approccio alla malattia e alla Vita. Questo potrebbe risultare molto più importante dell’aspetto curativo pratico – immediato.
La PREVENZIONE, L’IGIENE del CORPO, quella SPIRITUALE e MENTALE sono la VERA MEDICINA e sono gli aspetti che ogni Medico dovrebbe considerare, insegnare e tramandarne la Cura.
Il Medico e il Terapista hanno da PERSONALIZZARE OGNI SINGOLO TRATTAMENTO alla Persona che, per la Propria Personale Esperienza, porterà in studio manifestazioni e bisogni anche molto diversi tra loro, nonostante le sintomatologie possano manifestarsi simili.
Il Medico-Terapista ha da essere un po’ studioso, un po’ psicologo, un po’ prete, un po’ Medico, un po’ Educatore, deve sapere ascoltare, mettersi in gioco, dire “non lo so”, talvolta studiare, FARSI UMILE. E deve esserlo anche il paziente!!
Ogni persona ha da essere un po’ Medico di sè stesso… curare il proprio “tempio”, coltivare il “proprio Orto”, imparare ad avere una CORRETTA IGIENE della propria Esperienza nel Corpo e nello Spirito, ha da essere Curioso, avere Mente e Spirito aperti.
Ma come si può arrivare a tutto ciò?
E’ indubbio che il nostro modo di vedere le cose ha da subire qualche modifica, il nostro approccio alla Medicina e al Sistema “SALUTE” deve cambiare.. a partire da Noi stessi per arrivare alle Istituzioni che garantiscono l’assistenza al paziente.
Se solo il medico e il terapista cercano di fare questo cambiamento, senza essere supportato da tutto ciò che sta attorno a loro (esempio: struttura sanitaria, educazione all’igiene personale, ideologie e abitudini del paziente, ..) il loro campo di azione migliorativo avrà purtroppo dei grossi limiti. Spesso risulterà un tentativo “vano”.
Ma Sarò davvero vano?!
NULLA di quanto si FA rimarrà mai vano!
Se tutto quello che un medio-terapista fa aiuta ANCHE SOLO UNA PERSONA a raggiungere dei gradi diversi di consapevolezza, tutto ciò NON POTRA’ MAI definirsi vano!!
(…Se anche solo uno di essi….)
Una Parola al momento giusto, uno sguardo, una spiegazione, “Esserci” in quel momento con un ausilio, o “Solamente” Esserci. Questo è quel “qualcosa” che a me come terapista, come Essere Umano, mi affascina, gratifica, riempie di Gioia.
Talvolta tramandare anche ad altri qualsiasi cosa che giunge attraverso me (chiunque siano, terapisti, studenti, pazienti, chiunque.. se sono lì c’è un motivo..) è un Lavoro per certi Versi Sacro. E’ il Lavoro dell’Uomo. E’ mettersi a Servizio, farsi un semplice “mezzo”, farsi tramite… con Umiltà.
Prezioso poi è sapere Ringraziare anche per una Sola Parola data e ricevuta, per qualsiasi accadimento visto come Occasione di Crescita.
Anche solo una Parola ascoltata in un dato e preciso momento può fare al differenza e creare grossi cambiamenti.
Il Medico e il Terapista, ma soprattutto il MEDICO, può svolgere una PROFESSIONE che poco differisce dalla “Professione di Fede” del Sacerdote.
Il Medico con la sua Conoscenza e Consapevolezza messa a servizio dell’altro, può aiutare una Persona a Vivere in modo migliore, talvolta SALVA addirittura la Vita di chi incontra, aiuta a Prevenire e a salvaguardare la Salute.
La migliore prevenzione è quella di tenere perfettamente funzionanti tutti i fisiologici meccanismi difensivi dell’individuo; avere quindi una corrette igiene fisica, psichica e spirituale.
Il medico ci può aiutare:
1 – tramandandoci una corretta igiene di vita (come parlarci dei ritmi biologici, attività fisica da svolgere in maniera sana e costante, nutrizione..);
2 – assegnandoci una terapia strettamente personalizzata (servendosi delle sue competenze e dei mezzi che spaziano tra chirurgia, farmaci, trattamenti omeopatici). L’omeopatia risulta essere una delle più valide terapie per le sua capacità di influire individualmente in maniera potente e prolungata sul piano psichico-fisco dell’individuo, potenziando i meccanismi difensivi endogeni;
3 – una Vita in Comunione con la Fede e l’Amore di Dio, il rispetto per il Prossimo.
“Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo. (…) ciò che esce dalla bocca proviene dal cuore. Questo rende immondo l’uomo. Dal cuore infatti provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adulteri, le prostituzioni, i furti, le FALSE TESTIMONIANZE, le bestemmie.” (Mt 15,10-19)
Il Paziente può aiutare se stesso “essendo paziente”; lasciando il tempo al medico di studiare, di cercare, di dedicarsi, di ascoltare.
Medico e il terapista hanno da essere umili, studiosi, pazienti, inarrendevoli, innamorati del prossimo, saggi, riflessivi, SERENI.
Ma più di tutti, è l’UMILTA’!!
SIAMO TUTTI UGUALI!
Questo periodo storico più unico che raro CI STA LIVELLANDO TUTTI!! Come una livella ci mette tutti (dotti, medici, sapienti, contadini) allo stesso livello!! È una Bella Occasione, affinché Tutti si Accorgano che… SIAMO TUTTI UGUALI.
(Abbiamo Tutti gli stessi bisogni, anche se li manifestiamo in modi totalmente diversi e unici.)
Siamo molto distratti dal potere, dalla poca umiltà, dal poco ascolto, dal Benessere Economico, dall’arrivismo, dalle false testimonianze subdole, dal NON SAPER RINGRAZIARE, dal nascondere falsi intenti dietro a dei sorrisi…
E anche questo periodo storico ci sta insegnando che tutto questo perde di senso quando è in gioco la Vita. La SALUTE.
OGNI ESSERE UMANO HA TANTE POTENZIALITA’ E SCEGLIE CHE COSA FARE DELLA PROPRIA ESPERIENZA.
IL MEDICO E IL TERAPISTA SI AFFIANCANO ALL’ASSISTITO MENTRE CERCA DI RAGGIUNGERE UN OBIETTIVO IGIENICO, DI SALUTE.. E UMILMENTE SI METTE A SERVIZIO CON LE CONOSCENZE CHE POSSIEDE.
Come ognuno dovrebbe essere a servizio di Sé Stesso e del Proprio Tempio, con Umiltà e Rispetto.
Rispetto verso sé stesso e il Prossimo,
Rispetto verso il prezioso processo di presa di Conoscenza e Consapevolezza di ognuno.
Senza prevaricare.
Concludo con un pezzo che trascrivo dal libro “Verso una Nuova Medicina” di Roberto Gava (da cui ha preso testi e ispirazione questo intero scritto).
“Sappiamo bene che ogni idea umana è soggetta a modifiche e il continuo progresso è il primo testimone di ciò. Se le nostre azioni e convinzioni sono di così breve durata da essere continuamente confutate e ridimensionate da noi stessi, come possiamo avere la presunzione di crederci nella verità?
In questi ultimi anni la scienza di sta sempre più accorgendo che lo studio del mondo della Natura si fa sempre più complesso e allargato.
Lo stesso, ma in modo esponenzialmente maggiore, vale per l’uomo.
Infatti, la conoscenza dell’uomo da parte dell’uomo stesso è stata sempre imperfetta e, pur migliorando, sempre lo sarà;
perché ogni persona ha in se un “germe divino” la cui essenza, essendo infinita, non potrà mai essere colta da esseri “finiti” come noi siamo.
Questo è un concetto importante che non deve mai essere scordato, pena la perdita dell’umiltà, poi del buon senso e infine della razionalità.”